Domenica 20 Novembre 2022 Maratona di Palermo

LA MARATONA DI PALERMO – “BEDDA MATRI”

Ce l’avevano descritta come una maratona da correre nel fascino di una cornice di un palcoscenico estivo, “portare solo calzoncini corti, canotta e capellino perché li il sole picchia anche in pieno novembre” ci aveva scritto l’organizzatore quando lo abbiamo contattato per avere info utili alla maratona… in realtà era da 8 mesi che l’intera Sicilia non vedeva la pioggia e lei ha deciso di arrivare proprio nella giornata della Gara.
Siamo partiti con un tempo da lupi, 10 minuti prima della partenza abbiamo deciso “fortunatamente” di indossare la termica leggera sotto la maglia della Società e il cappellino di cotone perché il vento non ci dava tregua.
Infreddoliti ci siamo messi in griglia. Li avevamo già perso il Tedo che ci raggiunge solo dopo il 10 km, mentre Alfonso non lo avevamo ancora visto.
Il percorso quest’anno è da ripetere su due giri e non si arriva alla spiaggia di Mondello (forse dato il tempo è stato meglio anche così). Io ho viaggiato bene fino al 17.mo km, poi un problema alle gambe mi costringe a rallentare. Non so cosa fare, cerco di andare avanti. Passo la mezza nelle 2 e e 24 secondi, le gambe non vanno, penso al ritiro, poi pero’ il pubblico, la gente caliente, e la mente da ragioniera mi costringono a proseguire. Cammino dal 21 al 27 km, poi piano piano, grazie anche alla discesa ricomincio a corricchiare…. Al 35.mo incrocio Davide che sta quasi per arrivare al traguardo, lo vedo sciupato, sono contenta per lui perché capisco che la chiude sotto le quattro ore e poi mi chiedo se mai vedrò anche gli altri. Mi sento chiamare da una signora bionda, capisco che è la compagna di Alfonso, grida “Forza Camisano” e mi sorride… continuo, incrocio Alfonso, anche lui mi batte il cinque. Sono al 38.mo km.. la salita non finisce più, so che devo raggiungere il Palazzo dei Normanni prima di ricominciare con la discesa. Non finisce più, le scarpe scivolano sui lastroni, ci dicono di andare piano per non cadere. In lontananza vedo due maglie azzurre, riconosco la corsa di Fulvio con accanto Michela! Ci abbracciamo!, loro erano convinti (ma non troppo) del mio ritiro in quanto non mi hanno più vista, e invece tenacemente cerco di non mollare.. Mi dicono che anche Michela ha avuto un problema pero’ tiene testa anche lei. Fulvio in settimana viene operato, capisco dal suo sguardo che pure lui è al limite. Sono al Palazzo dei Normanni, devo salire. La faccio camminando, non riesco più a spingere. Stringo i denti, arrivo al 40.mo km, non ne ho proprio più. Ho dolori pure al fianco, penso a tante cose, alle ripetute, ai miei bambini e poi vedo Michela, è già arrivata, devo praticamente fare ancora un giro e ci sono, saranno 500 metri ma mi sembrano lunghissimi… mi saluta, mi incita, vedo il Tedo e Fulvio più lontani da me… faccio la curva, se chiudo gli occhi la vedo anche ora…. Ci sono!
Sicilia Bedda Mia… sono arrivata!!!

Luisella

Una risposta

  1. FULVIO ANGELO ha detto:

    Palermo è stata la mia decima maratona, il tempo non è stato dei migliori, siamo partiti con la pioggia e il vento. Personalmente le maratone su due giri non mi piacciono, rifare il percorso non fa per me, ma forse quest’anno dato il tempo è andata bene cosi, anche se avrei tanto voluto vedere Mondello nonostante il dislivello fosse tosto.
    Riesco a girare bene fino al 25.mo, poi sento che la mia ernia si fa sentire e rallento. Al 30.mo mi raggiunge Davide, ne ha e vuole tentare il tempo sotto le 4 ore. Mi sento chiamare da Michela, rallento e mi raggiunge. La corro con lei, ci sosteniamo a vicenda. La mia storica compagna di corsa l’ho persa al 15.mo km, mi viene poi riferito che molto probabilmente si è ritirata perché l’hanno vista male al 17.mo. Ne discuto con Michela, non ci credo, la conosco troppo bene.
    Che bello rivederla sul percorso al 39.mo! La salutiamo.
    Il viaggio per me e Michela è in discesa, manca veramente poco, stringiamo i denti, ricomincia a piovere, vediamo le transenne e il gonfiabile nero dell’arrivo, ci siamo quasi, dobbiamo fare un giro e poi ci siamo. Il Tedo ci aspetta, sentiamo la sua voce, stiamo per arrivare.
    E’ sempre davvero tutto molto emozionante!
    Fulvio Angelo Piloni

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